La scultura arcaica: fasi e correnti

Votiva o funeraria, la statuaria arcaica greca elaborò per tutto il VI secolo a.C. un’intensa ricerca sulla rappresentazione dell’immagine umana a grandezza naturale. Statue e rilievi si rivolgevano, spesso tramite iscrizioni, a un osservatore anonimo, e quindi collettivo: per tale motivo dovevano corrispondere in misura particolare ad aspettative e norme collettive. Tali norme erano influenzate dai ceti superiori, gli stessi a cui appartenevano i committenti delle opere.

La Monetazione nella Grecia antica

Prima di iniziare questo viaggio all’interno del mondo della monetazione della Grecia antica è bene aver presente quale sia il significato di moneta e denaro. La moneta è uno strumento economico che rappresenta una realtà relativa al tipo di società che ne fa uso ed è una delle forme del denaro. Il denaro ha assunto…

La kore: ragazza da marito

Tramite le statue si celebravano le più belle qualità di un’immagine collettiva: delle ragazze si esaltava gli ornamenti e la ricchezza delle vesti, le forme del corpo piene di fascino, l’attitudine aggraziata, gli splendidi capelli fluenti e il radioso sorriso. Le vesti nobili e gli ornamenti sono gli elementi che vengono considerati nei testi antichi come segni della bellezza femminile.

Il kouros: tra fortuna e forza fisica

Il kouros rappresenta la più nota trasposizione figurativa dell’ideale arcaico di élite e la sua nudità è un elemento cardine per sottolineare questo messaggio. Quella greca era una società che puntava sulla gioventù e sul futuro. I giovani maschi erano la massima gloria degli dèi durante le feste cittadine nei santuari: per questo motivo le loro statue erano il dono votivo più bello. Ed essi erano il sostegno e la speranza della comunità. Tramite le statue si celebravano le più belle qualità di un’immagine collettiva dell’uomo: dei maschi si esaltava il corpo nudo bello e prestante, con torace largo, cosce muscolose e articolazioni flessibili.

I luoghi del ricordo

Sono le aree sacre, soprattutto i santuari, a restituirci una vasta documentazione del percorso artistico arcaico: presso di esse gli scultori potevano sviluppare la propria ricerca tecnica e formale, soddisfacendo la domanda di statue che atleti vincitori o poleis dedicavano agli dèi come ringraziamento dopo una vittoria conseguita in battaglia o in gara.

L’arte del gioco

Quando il bambino non era più un poppante, le femmine si dedicavano a giochi con le bambole, mentre i maschi erano interessati a modellini di cavalli, carri e bighe. Crescendo, l’attenzione di entrambi si spostava su giochi che richiedevano una certa abilità, come la trottola costruita in