Atena Promachos

LAtena Promachos “che combatte in prima linea” era una colossale statua della dea Atena fusa in bronzo da Fidia intorno al 460 a.C., che sorgeva fra i Propilei e il Partenone nell’Acropoli di Atene.


Atena Promachos, oinochoe, 410 aC.,
museo dell’Agorà di Atene

La statua, pagata con il bottino della battaglia di Maratona ed eretta per commemorarne la vittoria, fu collocata in sede nel 456 a.C. circa. Costituisce una delle prime opere di Fidia, già scultore noto in questi anni, tanto da divenire l’artista ufficiale dell’Atene di Pericle; lo stesso Fidia scolpì altre due figure di Atena nell’Acropoli: l’enorme effigie in oro e avorio di Atena Parthenos nel Partenone e l’Athena Lemnia. Si ipotizza che nel 426 d.C. la statua fu asportata e trasferita dall’imperatore Teodosio II a Costantinopoli, dove sembra rimase fino al 1203, quando fu distrutta dopo l’assedio dei crociati.
La statua era alta circa 7 metri e 60 centimetri e si ergeva su di un basamento alto circa 1 metro e 50, provvisto di decorazioni marmoree. Come si deduce da riproduzioni monetali di epoca romana e dalla descrizione di Pausania, essa rappresentava la dea armata con una lancia appoggiata alla spalla destra e una figura alata, forse una Nike, nella mano corrispondente; uno scudo era imbracciato o appoggiato alla sua sinistra.

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Atena, I secolo d.C., copia romana,
Museo archeologico nazionale di Napoli

La scultura ritrovata dallo svizzero Carlo Weber a Pompei, nella Villa dei Papiri, può solo dare una vaga idea della statua di Fidia: la divinità è colta mentre arresta il suo avanzare impetuoso per scagliare la lancia; il braccio sinistro disteso al fine di aiutarla a prendere meglio la mira (qualcosa di molto simile si trova anche nel bronzeo Dio di Capo Artemisio); il capo protetto da un tipico elmo attico ornato da grifi.

 

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