La numismatica

Cos’è la numismatica, di cosa si occupa?
La numismatica è la scienza che interpreta le monete prodotte dalle civiltà del passato intese come documenti che restituiscono conoscenze storiche.
La disciplina punta a inquadrarne l’emissione nel loro contesto storico, economico, sociale, poilitico, istituzionale, giuridico, sociale, attraverso l’esame degli aspetti tecnici, ponderali, iconografici, artistici, epigrafici e con lp’analisi dei modi e luoghi della sua circolazione.

Il termine numismatica deriva dal greco noummos e dal latino nummus ovvero moneta. In comune hanno la radice indoeuropea *nem- che indica il “disporre in ordine, suddividere”.

La numismatica antica studia le serie monetali prodotte nell’area del Mediterraneo dalle origini (fine VII – inizi VI secolo a.C.) fino a poco prima della riforma monetaria dell’imperatore Anastasio (499 d.C.) includendo la monetazione degli anni dell’Imperatore Zenone (476-491 d.C.), dividendosi quindi in n. greca e in n. romana.
Se pensiamo al mondo Greco abbiamo 1.400 Stati e 600 personaggi storici ad aver coniato monete e non in un’unica emissione e in diversi materiali. Ciò significa che potrebbero esistere circa 8.000 coniazioni differenti.
Per quanto riguarda il mondo romano abbiamo una produzione monetaria che comprende le varie zecche ubicate nelle aree controllate da Roma.
Anche se in questo “Museo Virtuale” ci occupiamo principalmente del mondo greco ci si troverà spesso a fare riferimento al mondo romano, per ovvi motivi storici.
Di fatto recentemente le coniazioni di epoca ellenistica o imperiale emesse dalle città greche sotto il dominio romano sono state riportate nella sfera della numismatica romana e definite romano-provinciali.

Cosa succede alla monetazione dopo la fine del V secolo d.C.?
Giusto un accenno poichè supera i nostri limiti temporali museali, ma di certo non perchè meno importante, si farà ora alla numismatica successiva alle riforme di Zenone.
In Oriente, con l’Imperatore Anastasio I, ci fù una riforma relativa alle emissioni in bronzo che portò all’alterazione della produzione monetaria e diede il via alla numismatica bizantina.
In Occidente intanto si svilupparono le coniazioni delle popolazioni germaniche che invasero la penisola italica e che modificarono la produzione in argento e in bronzo, dando il via alla numismatica medievale,

Successivamente, la riforma di Carlo Magno (781-794 d.C.) comportò l’abolizione della produzione in oro e l’instaurazione di un monometallismo basato sull’argento.

Quando si iniziò a studiare numismatica?
Dall’Umanesimo al Settecento le monete sono state considerate l’unica testimonianza storica fededegna del passato, tuttavia il cattivo uso della socumentazione monetaria e la circolazione di falsi e la mancanza di occhio critico, hanno portato a un doveroso sforzo di formulazione di una metodologia numismatica.
Tra i nomi più importanti abbiamo l’abate J. Eckhel (1737-1798), conservatore del medagliere dei Gesuiti a Roma e professore della prima cattedra di numismatica all’Università di Vienna. Egli fu autore del catalogo delle raccolte monetali degli imperatori d’Austria e autore della Doctrina Nummorum Veterum, considerata il punto di partenza della mdoerna disciplina.
Il XIX secolo fu poi il periodo della formazione di grandi raccolte monetali nazionali e con esse della nascita in tutta l’Europa di società numismatiche e della pubblicazione di riviste scientifiche.
Il XX secolo ha visto il moltiplicarsi di studi analitici e di monografie nel tentativo di cogliere la specificità di ciascuna produzione monetaria. Un ruolo fondamentale ha assunto poi la fotografia, rivelando così la possibilità di individuare peressi l’identità o la diversità dei conii usati perimprimervi i tipi. Successivamente ci si è resi conto che l’individuazione dei conii utilizzati e i legami tra essi, sono elementi in grado di suggerire sia la cronologia relativa sia il ritmo e volume della produzione monetale.

Bibliografia

Torna La monetazione nella Grecia antica