L’altalena

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Chous, Pittore di Eretria, 450-400 a.C.
Scena di culto delle Anesterie: uomo spinge bambino sull’altalena

altalena

Skyphos, Pittore di Penelope, 450-400 a.C.
Un satiro spinge una donna sull’altalena

Si celebrava ad Atene una festa dedicata all’altalena, la Aiora, durante la quale veniva intonato il canto di Aletis.

Il mito narra che Icario, appresa da Dioniso l’arte di fare il vino, la trasmise ai contadini dell’Attica. Costoro scambiando l’ebbrezza prodotta dall’alcol con gli effetti di un micidiale veleno, lo uccisero. Erigone, figlia di Icario, partì alla ricerca del padre e scoprendone il cadavere si suicidò impiccandosi ad un albero. Erigone, morendo, scagliò maledizioni verso le ragazze ateniesi, condannandole a patire ciò che ella era costretta a patire. A causa di ciò il numero di suicidi per impiccamento aumentarono vorticosamente. Chiesto un responso ad Apollo tramite l’oracolo, agli Ateniesi fu consigliato di tranquillizzare il spirito di Erigone, in modo da fermare l’epidemia suicida. Per placare la figlia di Icario decisero di istituire l’usanza di creare altalene e di lasciarsi dondolare dal vento: questa solenne cerimonia è pubblica e privata e viene chiamata aletis.
Il rituale si svolgeva durante il terzo giorno dell’Anthesteria, ovvero nel corso dei giochi primaverili che avevano luogo fra Febbraio e Marzo dedicati alla rinascita della flora. Una ipotesi maggiormente condivisa interpreta infatti il mito di Icario come mito di fondazione della vita e quindi alla pratica dell’Aiora, ovvero l’altalena.

 

Bibliografia

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