Statuaria egizia

La grande abbondanza di materiale lapideo in Egitto determinò fin dall’Antico Regno una notevole ricchezza di opere scultoree. Nella scultura a tutto tondo o ad altorilievo le figure, generalmente commemoranti i defunti, sono presentate in maniera rigidamente frontale, e sebbene siano talvolta inscenati dei movimenti di braccia e gambe, il risultato è sempre sostanzialmente statico.

Grande attenzione viene di solito posta nei volti, con una maggiore delicatezza nella resa del modellato e dei lineamenti. Con il trascorrere del tempo viene instaurato un vero e proprio canone di proporzioni per la realizzazione delle varie parti del corpo umano. Al naturalismo iniziale, subentrò un maggior realismo, per fare spazio poi alla tendenza verso un maggior idealismo e una maggiore eleganza.

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Statua di Micerino e della sua regina, IV dinastia, da Giza. Metropolitan Museum of fine art, Boston

Dalla statuaria egizia derivano il sistema delle proporzioni e la tecnica scultorea utilizzata dai greci, infatti vi sono presenti tutti i caratteri dei kouroi con alcune eccezioni: le mani serrate delle statue egiziane stringono un cilindro che era per gli egizi simbolo di regalità, ma che non avrebbe avuto alcun significato nella cultura greca. Le fattezze anatomiche sono rese dagli scultori greci in modo idealizzato, mentre gli scultori egizi ricercano una rappresentazione più aderente alla realtà, in generale le loro sculture appaiono più rotonde e precise, mentre le indicazioni anatomiche nelle sculture greche appaiono come motivi ornamentali. La posizione della gamba sinistra avanzata è presente in Grecia, ma dal punto di vista strutturale appare evidente come le sculture egizie siano essenzialmente statiche e piuttosto appoggiate sul blocco di pietra che le regge posteriormente e che è totalmente assente nella statuaria greca.

 

Seguendo le tecniche egiziane lo scultore greco tracciava le griglie su un blocco di pietra la quale veniva sbozzata sui quattro piani verticali togliendo gradualmente strati di materia. Questa tecnica rimase sostanzialmente la stessa lungo tutto il periodo arcaico.

Una fondamentale differenza tra la statuaria egiziana e il kouros greco consiste nelle finalità: la statuaria religiosa egizia è sempre connessa ai riti della sepoltura, mentre quella greca aveva destinazioni non necessariamente funerarie. I kouroi e le korai posizionati sopra le tombe, non avevano alcuna relazione con il concetto dell’immortalità dell’anima quale aveva una statua funeraria egizia; il kouros aveva prevalentemente funzione commemorativa, come ne avevano i vasi monumentali del periodo geometrico, dei quali costituisce la forma evoluta del periodo arcaico. In generale, alla vita ultraterrena i Greci non guardavano come ad un futuro, quello che il kouros funerario prometteva era piuttosto l’eroizzazione eterna tra i vivi e l’aristocratico veniva commemorato al culmine della sua bellezza e virtù.

Fonte dell’immagine: http://arthistoryresources.net/menkaure/menkaure-statue.html

Bibliografia

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