Propilei

propilei atene

I Propilei sono l’ingresso monumentale dell’Acropoli di Atene. La loro costruzione ebbe inizio nel 437 a.C., ma non furono completati. Per estensione sono stati chiamati propilei anche altri monumenti basati sulla stessa tipologia.

I Propilei sorgono nel luogo in cui era sorto prima l’ingresso delle fortificazioni micenee, poi di quelle di Pisistrato (metà del VI secolo a.C.) e infine di quelle costruite tra il 510 e il 480 a.C. Quest’ultimo ingresso fu distrutto nel 480 a.C. dai Persiani di Serse, venne riparato da Temistocle e da Cimone e infine fu smantellato per far posto ai Propilei attuali, che rientravano nei grandi lavori di rifacimento dell’Acropoli promossi da Pericle.

 

propilei oggi

I Propilei di Pericle furono eretti tra il 437 a.C. e il 432 a.C. secondo l’audace progetto dell’architetto Mnesicle, ma nel 431 a.C., allo scoppio della guerra del Peloponneso, i lavori furono interrotti e mai portati a termine.

I Propilei furono parzialmente distrutti nel 1640 da un’esplosione delle munizioni turche che vi erano depositate.

I Propilei, di marmo pentelico bianco e pietra grigia di Eleusi, consistono di un corpo centrale con due ali laterali, una verso nord (detta Pinacoteca) e una verso sud (un semplice portico). All’interno dell’ala sud, i blocchi di marmo presentano ancora le bozze lasciate a rilievo per il sollevamento e la messa in opera, il che mostra come l’edificio non abbia mai ricevuto la pulitura finale.

 

schema

La facciata del corpo centrale è ornata di sei colonne doriche simili in proporzione, ma non nelle dimensioni, a quelle del Partenone; la coppia centrale di colonne è più distanziata per lasciare più spazio al carro della processione delle Panatenee, solenne processione che si teneva ogni quattro anni il giorno genetliaco di Atena, il 28 del mese di ecatombeone corrispondente al mese luglio-agosto, in onore della dea Atena Poliàs (o Poliade), protettrice della città, alla quale la struttura faceva da sfondo.

All’esterno la struttura si presenta inequivocabilmente di stile dorico mentre all’interno vi sono colonne ed elementi di stile ionico. L’armonizzazione di questi due stili in un solo edificio necessita di grande abilità, e la perfetta integrazione in questo edificio va a tutto merito dell’architetto. Il progetto dovette superare notevoli difficoltà tecniche, dovute soprattutto al forte dislivello del passaggio. Il corpo centrale costituiva il vero e proprio ingresso, chiuso fra due facciate doriche con sei colonne. Dei quattro ambienti che dovevano occupare le due ali venne realizzato solo quello di nord-ovest, la Pinacoteca, dove erano raccolti quadri di soggetto mitologico.
Oltre ai Propilei, Pausania descrisse uno spazio aperto lungo la Via Sacra nel quale venivano esposte le statue donate, sovrastate dalla maestosa scultura bronzea di Fisia dedicata alla Atena Promachos, andata distrutta perchè rifusa a Costantinopoli dove era stata portata nel 1203, dopo l’assedio dei Crociati.

Bibliografia

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