La colmata persiana

La colmata persiana è il giacimento di reperti archeologici derivante dalla raccolta e successivo seppellimento, sull’Acropoli di Atene, dei resti mutili o distrutti di statue ed ex voto fatto dagli Ateniesi dopo il 480 a.C.. Le sculture provenivano dalla distruzione e dal saccheggio della città perpetrati dai Persiani guidati da Serse nella seconda guerra persiana.

Dopo le guerre persiane, gli Ateniesi decisero di non ristrutturare l’Acropoli ma di lasciare tutto distrutto a testimonianza della barbarie dei Persiani. Il programma architettonico, infatti, rimase fermo fino al 447 a.C. Le statue, ormai inservibili, ma ugualmente oggetti sacri, vennero seppellite.

Per gli archeologi la colmata persiana ha costituito una fonte preziosissima non solo per il recupero di materiale scultoreo, seppure mutilato, ma anche per definire, con una data ben precisa, il confine tra lo stile del periodo arcaico ed il primo stile del periodo classico, lo stile severo. Numerosi ritrovamenti seguirono a partire dalla metà degli anni trenta dell’Ottocento, tra cui la statua del Moschophoros, e soprattutto tra il 1884 e il 1888, quando avvenne la scoperta di nove korai, fra le quali la kore col peplo. Dalla colmata persiana arrivano anche il Cavaliere Rampin e la Kore di Antenor.

Approfondimento

Bibliografia

 

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