Santuario di Olimpia

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Centro religioso dell’antica Grecia e sede dei giochi panellenici (Olimpiadi), il temenos, o recinto sacro, di Olimpia, chiamato Altis, comprendeva vari edifici di culto disseminati, senza un’organizzazione topografica preordinata, in un ambiente di boschi di ulivi e pini.

Fondamentale per la conoscenza del santuario è la descrizione di Pausania nel la sua Periegesi.

Il Pelopion (5) era un recinto di pianta irregolare comprendente un tumulo (quello dell’eroe Pelope) la cui sistemazione definitiva fu attuata nel IV secolo a.C. Nello spazio compreso tra esso, il tempio di Zeus (15) e quello di Era (4) doveva trovarsi l’altare di Zeus, che fu costruito via via con le ceneri e i resti dei sacrifici e interamente distrutto da Teodosio.

Le colonne del tempio di Era, erano in legno, ma furono sostitute via via con colonne di pietra, in funzione di ex voto: alcune erano monolitiche, altre composte di più rocchi, altre ancora diverse.

Lo scavo dei terrapieni dello stadio (10) ha restituito soprattutto numerosi doni votivi arcaici, che in gran parte venivano forse esposti al coperto, come le armi, provenienti dalle parti più diverse del mondo greco.

 

Bibliografia

 

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